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Sport e Studio

Alcune riflessioni utili


Scrutini e schede di valutazione sono spesso strumenti di ritorsione, di cui i genitori si avvalgono per togliere i loro figli dalla pratica sportiva. Un comportamento dannoso e inutile, perché toglie ai ragazzi uno strumento per lo sviluppo e la costruzione di una personalità equilibrata, senza ottenere in cambio i risultati desiderati. Se un ragazzo o una ragazza hanno problemi con la scuola e con lo studio quasi sicuramente le cause sono da ricercare altrove. La classica frase ricattatoria: "Se non studi non ti faccio fare sport!" svilisce questo prezioso strumento formativo che, invece, nel progetto educativo di ogni genitore dovrebbe avere pari dignità della scuola. Lo stesso principio vale a scuola nei casi in cui gli insegnanti stessi, per ottenere più attenzione e più impegno, minacciano di impedire agli allievi l'attività motoria; se quest'ultima fosse davvero considerata alla pari delle altre materie la "minaccia" dovrebbe anche essere quella di non fare per esempio la lezione di aritmetica o di lingua, ecco quindi che si comprende che tanto c'è ancora da migliorare nella nostra cultura in ambito corporeo e di educazione motoria e sportiva.
A partire dagli 11 anni cioè da quando le capacità cognitive superiori della persona raggiungono lo stadio avanzato e le capacità motorie sono sviluppate al punto giusto per affrontare un lavoro fisico di una certa intensità, l'attività sportiva diventa uno strumento di grande valore educativo. Sul piano del consolidamento del carattere e del miglioramento dell'autonomia personale, l'impegno sportivo stimola i ragazzi a faticare per raggiungere un traguardo che non è sempre immediato, quindi a saper attendere i risultati e continuare ad impegnarsi per raggiungerli; accettare e trarre insegnamento da una sconfitta per cercare una successiva vittoria e saper gestire in modo equilibrato i successi e gli insuccessi.
Lo sport li aiuta a imparare l'organizzazione della giornata e la distribuzione degli impegni nell'arco della settimana, quindi anche a valutare il tempo necessario per eseguire i compiti, i ragazzi imparano a gestire il loro tempo in modo produttivo.
A livello della gestione corporea, fare sport porta ad acquisire una maggiore sicurezza e consapevolezza di sé e aumentare l'autostima; a migliorare l'organizzazione del movimento e saper percepire il proprio corpo. Non bisogna dimenticare, inoltre, i vantaggi che l'attività fisica apporta alle funzioni degli apparati cardio-respiratorio, locomotore e al sistema nervoso neuro vegetativo, favorendo ritmi corretti di sveglia / sonno, i processi di digestione e il metabolismo.
In alcuni sport di situazione come il Basket, il Calcio, il Tennis, la grande quantità di occasioni ed azioni di gioco stimola di continuo le capacità di attenzione, di concentrazione ed elaborazione delle informazioni ricevute, di organizzazione del tempo e dello spazio. Provate a confrontare queste ultime qualità con quelle richieste in ambito scolastico o, se volete, anche lavorativo. Se ne può dedurre che una corretta attività sportiva non può che rafforzare e migliorare il rapporto con lo studio e il lavoro.
Il Gioco e lo Sport costringono i ragazzi a parlare e discutere con i compagni di squadra; accettare soluzioni utili e condivise per la gestione del gioco; lottare con gli altri per un obiettivo comune e dare il proprio contributo a migliorare sia i singoli compagni che più in generale la squadra, condividere con i compagni sia il successo che l'insuccesso; assumersi le proprie responsabilità e riconoscere i propri errori e non abituarsi a cercare protezione giustificandosi e trovando delle facili scuse.
La conseguenza di una forzata rinuncia allo sport, in nome dello studio, rischia di rallentare ulteriormente il ritmo di apprendimento, perché diminuisce la motivazione, manca l'incentivo all'allenamento, aumenta la noia e la tentazione di passare il pomeriggio tra un cartone animato una merendina una telefonata all'amico, un giro senza meta. I risultati scolastici finiscono per essere identici se non peggiori di quando i ragazzi facevano anche lo sport, ma il danno causato è enorme. Distruggere l'interesse per un'attività tanto importante per la crescita dei propri figli, può produrre nel tempo danni anche molto gravi sul piano del loro equilibrio psico-affettivo.

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